Il diritto penale ambientale ha assunto negli ultimi anni, anche nel nostro ordinamento, crescente rilievo grazie alla maggiore attenzione per la salvaguardia dell’ecosistema. Il sistema nazionale ha, infatti, dedicato specifiche norme in quest’ambito al fine di prevenire e reprimere il verificarsi di pregiudizi all’ambiente.
La riforma più rilevante è quella contenuta nella legge n. 68/2015, che ha contribuito ad accrescere la tutela dell’ambiente con l’inserimento nel Codice penale del nuovo titolo VI-bis sui delitti contro l’ambiente e l’introduzione di nuovi illeciti, nel linguaggio corrente denominati “ecoreati”.
L’attuale configurazione delle fattispecie penali ambientali impone di confrontarsi con una realtà complessa e necessariamente multidisciplinare, potenzialmente foriera di rilevanti rischi. Nella prassi è frequente la contestazione di detti reati nella sfera imprenditoriale, con coinvolgimento di figure apicali della società e persino della stessa persona giuridica, dal momento che talune fattispecie di reato possono rappresentare il presupposto della responsabilità amministrativa degli enti.
Di notevole rilievo assume, altresì, la disamina dei profili processuali relativi all’accertamento degli illeciti e degli strumenti ablativi.
L’Avv. Gian Luca Malavasi nell’aprile del 2022 è stato coordinatore scientifico del primo “Corso di Diritto penale ambientale” organizzato dalla Fondazione Forense Bolognese.